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26 agosto.
L’occupazione di Ala, e la prima irruzione delle nostre truppe verso Rovereto nella valle dell’Adige, dopo la conquista fulminea dell’Altissimo e di tutto il massiccio fra il Garda e l’Adige, sono legate alla memoria del generale Cantore. La storia della nostra azione in quel settore è come dominata dalla figura di questo singolare condottiero di avanguardie, che aveva della guerra una concezione antica, magnifica e temeraria, per la quale è morto. Il suo ardimento da guerriero leggendario, che si accoppiava ad una visione chiara del terreno, ad una percezione esatta e rapida delle possibilità, fu preziosa nel primo slancio dell’avanzata, quando le nostre colonne penetravano nel territorio nemico senza potersi prefiggere un obbiettivo preciso e definitivo, prive di informazioni esatte, affidate alla intuizione e alla sagacia dei capi per strappare alle circostanze il maggiore frutto.
L’Altissimo fu preso con un colpo di mano. Reparti alpini marciarono nella notte del 23 maggio per dirupati sentieri della montagna, e sorpresero all’alba il nemico sulla vetta. Senza sosta l’occupazione si estese ad oriente.