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dai ghiacciai dell'adamello agli uliveti del garda 107


I bollettini ufficiali hanno parlato spesso della valle Giudicaria. La frontiera ci inchiodava in faccia a posizioni dominanti. Bisognava balzare avanti, irrompere nella valle dopo avere occupato le vette laterali, ed andare a stabilire il nostro fronte sopra una linea solida di difesa.

Per ben comprendere questa operazione, il cui teatro è stato la mèta della nostra seconda escursione, basta aver presente che la valle Giudicaria, diritta e mediana, ha i fianchi tagliati da valloni laterali che si distendono con quell’apparenza quasi regolare che hanno le nervature di una foglia. La Giudicaria è il nervo centrale. Inoltrandosi si ha a destra la valle di Ledro, che finisce al Garda; a sinistra la valle Daona che risale con una grande voluta fino ai ghiacciai dell’Adamello. Ebbene, l’occupazione nostra è arrivata ad affacciarci a questi valloni; il massiccio montuoso, aspro che li sovrasta costituisce la nostra fortezza: il torrente nel fondo delle gole è il nostro fossato. L’altro versante è nemico.

Al di sopra delle valli, a duemila metri di altezza, le vette di tanto in tanto si fulminano.

Si attraversa in riva al lago d’Idro l’antica fortezza di Anfo, massiccia, complicata, pittoresca, con le sue enormi muraglie che si sovrappongono fra le rocce fino alle costituzioni più alte sulle balze, con i suoi ponti le-