Pagina:Luigi Barzini - Al fronte (maggio-ottobre 1915).djvu/130

102 tra lo stelvio e il tonale


zando come una sterminata e sottile serpe bianca, con grovigli da nastro caduto, e passato il valico ridiscende a volute oltre la frontiera nella Val di Sole.

La via del Tonale è più libera e più facile della via dello Stelvio, perciò la lotta vi insiste con maggiore violenza. I bollettini ufficiali hanno parlato spesso delle operazioni sul Tonale, ed essi soli bastano ampiamente a dare un’idea dello svolgimento dell’azione. Si combatte non tanto per passare quanto per il possesso di una soglia.

Anche questo valico è dominato da vette, da creste, da picchi. Per conquistare in basso bisogna cominciare col salire in alto. Si tende al valico ma si combatte altrove, e vediamo nei resoconti dello Stato Maggiore come l’attacco nostro colpisca ora al nord e ora al sud, verso le altezze.

Il primo giorno stesso della guerra, il 24 maggio, passata la frontiera i nostri alpini prendono la Forcella di Montozzo, a 2625 metri, a nord del passo del Tonale. Gli austriaci si fortificano sul Monticello, al sud del passo, a 2550 metri di altezza. Si contendono le vette. Chi ha le vette ha le valli. Il 30 giugno l’artiglieria entra in azione; i nostri cannoni aprono il fuoco sulle posizioni del Monticello. Il nemico allora tenta un colpo sulle nostre retrovie, e il 15 luglio, dopo un’ardita traversata dei ghiacciai del Mandrone, al sud del