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tra lo stelvio e il tonale 95


Una singolarità della lotta sullo Stelvio è la presenza degli svizzeri. Il valico segna il vertice delle tre frontiere, italiana, austriaca e svizzera. Fra i due belligeranti s’insinua il neutrale. Le truppe svizzere, accampate anche loro oltre i 2500 metri, vigilano sui loro valichi in difesa della neutralità. Quando le nostre batterie cominciano il fuoco, le creste della Forcola si coronano di svizzeri che corrono a vedere. I profili più accessibili della montagna si granulano di spettatori. La Svizzera è allo Stelvio come un padrino fra i duellanti.

Dalla parte italiana gli svizzeri controllano i colpi austriaci e dalla parte austriaca controllano i colpi italiani. Perchè se una palla toccasse le rocce svizzere la neutralità ne sarebbe offesa. Ma finora un solo colpo è stato accusato di aver sconfinato, di cento metri, causando molte dicerie e nessun danno.

Le forze austriache impiegate sullo Stelvio non superano forse il reggimento, ma la posizione loro è formidabile, come del resto è formidabile la nostra. La montagna contribuisce alla guerra con risorse incommensurabili. Essa moltiplica l’efficacia delle forze in lotta, fornisce delle difese che dànno talvolta ad un pugno d’uomini il valore di un esercito. Tre quarti della guerra in montagna è fatta dalla montagna; essa ha un’ostilità sua che gli avversarî