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aspetti della lotta sull'isonzo 79


Poi ha continuato la sua strada, seguito dal suo Stato Maggiore che riempiva l’angusto sentiero di un grigiore d’uniformi e di un tintinnìo di sciabole.

Ma Vittorio Emanuele non può stare lungo tempo lontano dall’azione. Sente il bisogno di esservi dentro. Quando ha avuto una visione generale della situazione, sceglie il suo posto e parte. Ogni giorno è in un punto ove si combatte. Dov’è andato oggi? Lasciata l’altura, è risalito nella sua automobile, e qualche minuto dopo la vettura reale filava laggiù, sulle strade battute dagli shrapnells austriaci, attraverso villaggi che il bombardamento sforacchia e demolisce, diretta a qualche interessante settore del fronte.

Finchè si è potuta vedere, finchè la sua scìa polverosa ha indicato il suo cammino sulla zona del fuoco, centinaia di sguardi l’hanno seguita in un silenzio commosso, pieno di una lieve angoscia, e mai il motto solenne della lealtà britannica ha avuto una più intensa significazione: Dio salvi il Re!


Alla notte la tempesta di artiglierie, durata due giorni, si è calmata. La lotta si è sopita. Un temporale scendeva dal nord, con un tremolìo di lampi, e pareva che il cielo a sua volta fosse in battaglia. Delle vivide luci azzurre di segnale brillavano di tanto in tanto nel buio, sulle posizioni austriache. In fondo alla pia-