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rono ad esserlo, e il Sultano fece condurre prigioniere a Mekinez, debitamente incatenate, tutte le statue di santi che potè trovare. E non fu un cattivo affare, poichè le statue furono riscattate a peso d’oro e ritornarono in Spagna, non senza essere state prima bastonate ben bene dai Mori che intendevano con questo di levar loro il desiderio di nuovi viaggi in Mauritania. È giusto che l’eroico cannone, beatificato, si riposi dei suoi prodigi fra gli omaggi di una ben meritata riconoscenza. Io tenevo ad avvicinarlo, dalla parte della culatta, s’intende, perchè con certe miracolose abitudini non si sa mai! Non ci sono riuscito, benchè il nostro agente consolare, amico personale di tutte le autorità, mi aiutasse in questa impresa. La presenza d’un cristiano è troppo impura; in certe questioni i marocchini non transigono. Alla esposizione dei miei desideri il governatore di Laraishe al quale sono andato a far visita la mattina dopo del mio arrivo - ha guardato in alto, forse per ispirarsi, e, per tutta risposta, mi ha chiesto gravemente:

—Vi piace la cupola di questa camera?

Ho guardato anch’io, e siamo rimasti un po’ tutti e due col naso per aria.

—È spagnuola? ho domandato dopo una sufficiente contemplazione