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C’è però un cannone a Laraishe, devotamente custodito nella Kasbah, il quale ha una vecchiaia più onorata. Esso è divinizzato. Il santo patrono della città è, cosa strana al Marocco, una donna, Lalla Mannanah, e quel cannone sarebbe come il suo aiutante, un patrono in sott’ordine.

In generale tutti i cannoni godono, in questa terra di guerrieri, di, una straordinaria reputazione. La fervida immaginazione marocchina non poteva non attribuire uno spirito all’arma che sa distruggere a tanta distanza come un fulmine intelligente. Il cannone ha una forza divina e una volontà umana. Esso divide le passioni di chi gli sta vicino, protegge coloro che lo toccano, si anima del loro odio. Bisogna dunque rispettare le idee di questo mostro il quale, si sa, possiede un carattere eminentemente collerico. Al Marocco un colpevole inseguito non ha che da arrivare a toccare un cannone qualunque per diventare inviolabile; almeno finchè non lascia presa. Nelle spedizioni imperiali l’artiglieria non è mai piazzata in posizioni strategiche per la difesa del campo, ma è adunata tutta davanti alla tenda del Sultano, e forma una specie di sacrario nel quale si svolgono le funzioni religiose della Mahalla. E quando i capi dei ribelli si decidono a presentarsi per fare atto di sottomissione, vanno a rifugiarsi fra le artiglierie sceriffiane, e lì scannano i buoi, che si sono trascinati appresso, offrendo l’ecatombe alla pace.

Ma i cannone santo di Laraishe ha ben altri meriti. Esso, all’assedio di Laraishe spagnuola del 1689, sparava da solo contro gl’infedeli. Sicuro! Non c’era verso di fargliela. Potevano ben tentare delle sorprese i Cristiani, non ne riusciva una; quando si avvicinavano agli assedianti, il cannone, carico o no, apriva il fuoco per conto suo, dava l’allarmi, sbaragliava i nemici. Intanto la santa sceriffa Lalla Mannanah, con le sue preghiere, arrestava i colpi dei Cristiani; le palle delle loro artiglierie cadevano giù inoffensive come uccelli morti.

Che volete, la difesa e l’offesa erano così ben combinate fra santa e cannone, che i poveri infedeli furono vinti e stravinti; Laraishe fu ripresa dagli arabi, duemila spagnuoli furono fatti schiavi, le chiese che erano state moschee ritorna-