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NEI DOMINI DELL'OCEANO
Da Azila a Laraishe: una gita d’una quarantina di chilometri lungo la riva dell’Atlantico. Si cammina fra le colline quando la marea è alta, e si scende sulla spiaggia quando il mare ritirandosi la lascia scoperta.
Il mordere assiduo delle tempeste ha roso le alture, le ha tagliate, ha fatto della loro costa una nuda muraglia a picco coronata di cespugli. Nelle ore del riflusso si cavalca ai piedi di queste pareti scoscese, invadendo i domini dell’Oceano ancora tutti bagnati e ruscellanti. Sulla sabbia fine le orme profonde delle cavalcature si riempiono d’acqua appena lo zoccolo le lascia; in certi punti si cammina sopra alghe odoranti; altrove si cerca un passaggio fra scogliere che il mare ha scolpito stranamente, coperte di molluschi. È un singolare viaggio, che si fa a cavallo alla mattina e si potrebbe fare in barca alla sera quando la marea torna a ricoprire ogni cosa ed a gettare le sue ondate contro la ripa scoscesa con la regolarità d’un lavoro.
Il paesaggio è d’una desolazione grandiosa, e un santo sceriffo d’altri tempi, che detestava la compagnia dei suoi si-