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Gli ebrei furono ammassati come un gregge avanti alla porta della città; dei frati in abito talare salirono fra i merli al di sopra della porta, e, muniti di buoni secchi d’acqua benedetta, fecero piovere un dirotto battesimo sui disgraziati a mano a mano che varcavano il ponte levatoio, fra le risate e gli urli e le ingiurie degli archibugieri e dei bombardieri fedelissimi, i quali dall’alto dei bastioni facevano per loro conto piovere sui neo-cristiani un battesimo di sassate. È inutile dire che, di tutti gl’israeliti, quelli di Azila, ad onta del doppio sacramento, sono rimasti fra i più attaccati al loro credo. E ne ho avuto subito una prova quando, avendo consegnato al buon Isaac una lettera di presentazione della Legazione italiana, egli ha distorto lo sguardo dalla sopraccarta e s’è messo in tasca la lettera chiusa dicendomi in tono desolato:
– Dispense, Usted, però hoy no puedo leer nada! - Mi scusi, signore, ma oggi non posso legger nulla! Hoy es Sabado.
Era infatti il giorno che la legge mosaica destina al riposo.
Ma la legge gli ha permesso, per mia fortuna, di farmi gli onori di una ospitalità patriarcale. Abbiamo attraversato la porta sotto la cui volta sonnecchiavano i soldati di guardia, incappucciati nei gellaba e rannicchiati sulle stoie