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sulla via del ritorno, e chiese aiuto al Gundafi, il quale, trovandosi in vena di fedeltà, si mise alla testa d’un piccolo esercito e scortò lo sceriffo fino a Fez. Ma qui il kaid fu trattenuto, un po’ ospite e un po’ ostaggio, per assicurarsi la sua fedeltà futura. Così è rimasto fino ad ora. Alla fine ha pagato al Makhzen qualche centinaio di migliaia di duros, ed ha ottenuto in compenso la libertà di tornare a casa, e la nomina di dieci kaid di suo piacimento per le regioni vicine. È partito con i loro brevetti nella shkara per insediarli e per rinsediarsi. Laggiù lo aspettano battaglie. Si dice che un suo potente nemico, il kaid degli Mtuga, abbia assalito e devastato la sua kasbah uccidendogli un fratello, un figlio e varî servi, e che intenda prendere il suo posto.
Quando l’ho incontrato, il vecchio Gundafi era pensoso; curvo sulla sella guardava avanti a sè. Cavalcava una mula, ma lo seguivano lontano palafrenieri che tenevano a briglia tre magnifici cavalli arabi riccamente bardati, caracollanti in un desiderio di galoppo. Il kaid era circondato dalla sua corte d’ufficiali e di dignitari, dai gellaba bianchi e i selham azzurri che coprivano fastosamente le groppe dei cavalli; avevano i cappucci calati sulle fronti. Ultimo del gruppo era un vecchio dalla barba bianca che cantava a voce spiegata i primi versi del Corano: "Lode sia a Dio, Signore dei mondi, il Pietoso e il Compassionevole, Re del giorno del Giudizio. In Te cerchiamo aiuto...."
Eravamo lontani, il vecchio era scomparso al di là della vetta, e il vento ci portava ancora la sua voce orante nel silenzio della campagna.
Il seguito del Gundafi ha durato un’ora a passare, disordinato come un’emigrazione. Erano manipoli di cavalieri berberi dai fucili coperti d’argento, dai lunghi sproni a spina, dorati, dalle selle e briglie ricamate. Erano squadre di fantaccini dall’aria brigantesca, carovane di muli e di cammelli carichi, cavalli condotti a mano, mandrie di montoni scortate da soldati, portatori d’acqua gravati delle loro otri piene e tremolanti, e poi l’harem, le due mogli del kaid, a cavallo di mule bianche, vestite dell’azzurro selham degli uomini, la Digitized by Google