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Ma ordinariamente ciò non avviene perchè la richiesta d’ospitalità è in fondo un omaggio. L’ospitalità è domandata ai più forti e ai più temibili: v’è un riconoscimento di po tenza. In questo modo al Marocco si afferma l’autorità dei grandi briganti; tutti i perseguitati, tutti i fuggiaschi, tutti i ribelli della regione vanno a porsi sotto al loro augusto protettorato; aumenta il numero dei loro seguaci, s’allarga la cerchia della loro influenza, e finiscono per avere più gente da difendere che da assalire. Intorno a loro si forma un popolo. A questo punto il brigante è maturo e si dolcifica. È troppo vasto il campo sul quale si estende la sua benignità; egli non è più che un signore feudale in mezzo ai suoi vassalli, un potente che governa, che leva tributi e leva armati; le sue scorrerie prendono la nobile fisionomia della guerra. Il brigante non c’è più; si è trasformato come una crisalide: ne è nato il kaid — con o senza investitura imperiale. Salutate.

Per comprendere tali fatti bisogna tener conto di questo: che al Marocco il brigante non è fuori della legge, poichè non v’è legge, ed è combattuto solo quando minaccia gl’interessi del Governo; egli compie una funzione normale; ognuno è qui un po’ brigante, in proporzione delle sue forze. Gli manca perciò un elemento terribile, l’odio di chi si sente