![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
― 103 ― |
i barcaiuoli tirano per le corde di paglia le vecchie arche capaci, le quali da epoche immemorabili fanno la spola da una riva all' altra per conto dei kaid di Habbesi, e si svo- ciano ad urlare balak! balak! alla folla indisciplinata irta di fucili, di bastoni, di lancie; le acque del fiume scintillano al sole.
Le bestie, che ignorano i vantaggi della navigazione, ri-
fiutano d'imbarcarsi ad onta delle ingiurie atroci dei condu-
centi, e sono messe a bordo di viva forza. I cammelli s' in-
ginocchiano, e agitando il loro muso stupefatto e dignitoso
chiedono grazia con muggiti disperati; i muli, a furia d'essere
ritrosi, si lasciano caricare dalla parte della coda; gli asini
sono sollevati di peso e gettati nei barconi; è un inferno.
Non so come diamine ne sono uscito. Dopo un'ora di lotta
mi sono ritrovato sano e salvo, con la mia carovana, sulla
riva del Sebù. Sulla terra dei Beni-Hesen.
Dopo un breve riposo, Mustafà è venuto a dirmi :
― C'è un celebre brigante ad un'ora da qui. Si chiama
El-Bushaib En Saraui Beni-Hesen. È molto forte; ha duecento
uomini a cavallo.
― Ebbene?