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i barcaiuoli tirano per le corde di paglia le vecchie arche capaci, le quali da epoche immemorabili fanno la spola da una riva all' altra per conto dei kaid di Habbesi, e si svo- ciano ad urlare balak! balak! alla folla indisciplinata irta di fucili, di bastoni, di lancie; le acque del fiume scintillano al sole.

Le bestie, che ignorano i vantaggi della navigazione, ri- fiutano d'imbarcarsi ad onta delle ingiurie atroci dei condu- centi, e sono messe a bordo di viva forza. I cammelli s' in- ginocchiano, e agitando il loro muso stupefatto e dignitoso chiedono grazia con muggiti disperati; i muli, a furia d'essere ritrosi, si lasciano caricare dalla parte della coda; gli asini sono sollevati di peso e gettati nei barconi; è un inferno. Non so come diamine ne sono uscito. Dopo un'ora di lotta mi sono ritrovato sano e salvo, con la mia carovana, sulla riva del Sebù. Sulla terra dei Beni-Hesen. Dopo un breve riposo, Mustafà è venuto a dirmi : ― C'è un celebre brigante ad un'ora da qui. Si chiama El-Bushaib En Saraui Beni-Hesen. È molto forte; ha duecento uomini a cavallo. ― Ebbene?