70Audacemente, e non apprezzan punto
Nè dell’oro il fulgor, nè l’orgoglioso
Chiaro splendor delle purpuree vesti,
Qual dubbio avrai, che tutto questo avvenga
Sol per mancanza di ragione? essendo 75Massime tutto quanto il viver nostro
Nell’ombre involto di profonda notte.
Poichè siccome i fanciulletti al bujo
Temon fantasmi insussistenti, e larve;
Sì noi tal volta paventiamo al Sole 80Cose, che nulla più son da temersi
Di quelle, che future i fanciulletti
Soglion fingersi al bujo, e spaventarsi.
Or sì vano terror, sì cieche tenebre
Scuoter bisogna, e via scacciar dall’animo, 85Non co’ be’ rai del Sol, non già co’ lucidi
Dardi del giorno a saettar poc’abili
Fuorchè l’ombre notturne, e i sogni pallidi,
Ma co ’l mirar della Natura, e intendere
L’occulte cause, e la velata immagine. 90Su dunque, io prendo a ragionarti, o Memmio
Come della Materia i primi corpi
Generin varie cose, e generate
Che l’hanno, le dissolvano, e da quale
Violenza a far ciò sforzati sieno; 95E qual abbiano ancor principio innato
Di moversi mai sempre, e correr tutti