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52 di Tito Lucrezio Lib. I.

     Correr dovrian per lo gran Vano a volo;
     O piuttosto non mai sariansi uniti,
     Nè generata alcuna cosa al mondo
     Avrian; poichè scagliati in mille parti
     1370Non avrebber potuto esser congiunti.
     Che certo è ben, che i genitali corpi
     Con sagace consiglio, e scaltramente
     Non s’allogar per ordine; nè certo
     Seppe ciascun di lor, che moti ei desse;
     1375Ma perchè molti in molti modi e molti
     Variati per tutto, e già percossi
     Da colpi senza numero, ogni sorte
     Di moto, e d’union provando, al fine
     Giunsero ad accozzarsi in quella forma,
     1380Che già la somma delle cose mostra,
     E ch’ella ancor per molti lunghi secoli
     Ha già serbato, e serba. Poichè tosto
     Ch’ell’ebbe una sol volta i movimenti
     Confacevoli a lei, potette oprare
     1385Sì, che l’avido mar ritorni intero
     Per l’onde, che da’ fiumi in copia grande
     Vi concorrono ognora, e che la terra
     Ristorata dal Sol rinovi i parti,
     Fertile il suol d’ogni animal fiorisca,
     1390E dell’etere in somma, ancor che labili,
     Vivan l’auree fiammelle; il che per certo
     Far non potrian, se la materia prima