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di Tito Lucrezio Lib. I. 39

     1015In quegli stessi dissiparsi il tutto,
     Dimmi, per qual cagione essi piuttosto
     Debbonsi nominar principj primi
     D’ogni altra cosa, ch’all’incontro ogn’altra
     Cosa chiamarsi lor principio primo?
     1020Giacch’essi alternamente in ogni tempo
     Pon generarsi, e variar colore,
     E tutt’anco fra lor l’interna essenza.
     Ma se forse dirai, che possa il corpo
     Della terra, e del foco unirsi in modo
     1025Con l’aure aeree, e con l’umor dell’acqua;
     Che di quattro principj alcun non cangi
     Per cotal union forma, e natura,
     Nulla di lor potria crearsi mai:
     Non l’alme, e ciò che senza mente ha vita
     1030Come i bruti, e le piante, e l’erbe, e i fiori;
     Conciossiachè ciascuno in tal concorso
     Dalla propria sostanza apertamente
     Mostrerà la natura: Ivi vedrassi
     Starsi l’aria, la terra, il foco, e l’acqua
     1035Mescolati fra lor. Ma i primi semi,
     Onde si debbon generar le cose,
     Mestiero è pur, che di Natura occulta,
     E cieca siano, acciò nessun prevaglia,
     E lite a gli altri, e cruda guerra mova;
     1040Onde si vieti poi, che nulla possa
     Mai propriamente generarsi al Mondo;


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