Son pieni, impenetrabili, ed, eterni;
Nè ponno in altra guisa, esser rifatte 720Le cose mai per infinito tempo.
Al fin se la Natura alcun prescritto
Termine non avesse allo spezzarsi,
Sariano a tal della materia i corpi
Ridotti omai nella trascorsa etade, 725Che non avrebbe mai nessun Composto
Da molto tempo in qua passar potuto
Della sua verd’età l’ultimo fiore.
Poichè, per quanto è manifesto al senso,
Muor più prest’ogni cosa, e si dissolve, 730Che dopo si rinasca, e si ristauri:
Ond’ancor tuttavia spezzando il tempo
Ciò che già mille volte avesse infranto
La lunga, anz’infinita età trascorsa,
Non potrebbe giammai rifarsi appieno. 735Or perchè ristorar vedesi ’l Tutto,
E da Natura aver prescritto il tempo,
Onde possa toccar l’ultima meta
Dell’età sua, dunque prefisso è pure
Al romper delle cose un certo fine. 740S’arroge a ciò, ch’essendo i corpi primi
Di dura, anz’infrangibile sostanza,
Può non per tanto agevolmente farsi
Tenero, e molle il ciel, la luce, il foco,
L’aria, il vento, il vapor, l’acqua, e la terra,