Quindi sicuramente: egli n’insegna
Quel, che nasca, e non nasca, ed in qual guisa
Ciò che racchiude l’Universo in seno 100Ha poter limitato, e termin certo:
E la Religion co’ piè calcata,
L’alta vittoria sua n’erge alle stelle.
Nè creder già, che scellerate, ed empie
Sian le cose, ch’io parlo, anzi sovente 105L’altrui Religion ne’ tempi antichi
Cose produsse scellerate, ed empie.
Questa il fior degli Eroi, scelti per Duci
Dell’oste Argiva, in Aulide già indusse
L’Ara a macchiar della gran Dea triforme 110Co’l sangue d’Ifigenia, allor che cinta
Di sacra fascia il bel virgineo crine
Vid’ella a se davante in mesto volto
Il Padre, e a lui vicini i sacerdoti
Celar l’aspra bipenne, e ’l popol tutto 115Stillar per gli occhj in larga vena il pianto,
Sol per pietà di lei, che muta e mesta
Teneva a terra le ginocchia inchine.
Nè giovò punto all’innocente e casta,
Povera verginella in tempo tale, 120Che prima al Re titol di Padre desse;
Che tolta dalla man de’ suoi più cari
Fu condotta all’altar tutta tremante:
Non perchè terminato il sacrificio