D’amorosa, ferita il cor trafitto
Umil si posa nel divin tuo grembo. 45Or mentr’ei pasce il desioso sguardo
Di tua beltà, ch’ogni beltade avvanza,
E che l’anima sua da te sol prende,
Deh! porgi a lui, vezzosa Dea, deh! porgi
A lui soavi preghi, e fa, ch’ei renda 50Al popol suo la desiata pace.
Che se la Patria nostra è da nemiche
Armi agitata, io più seguir non posso
Con animo quieto il preso stile,
Nè può di Memmio il generoso petto 55Negar se stesso alla comun salute.
Tu, gran Prole de’ Memmj, ora mi porgi
Vacue ed attente orecchie, e ti prepara
Lungi da te cacciando ogni altra cura
Alle vere ragioni; e non volere 60I miei doni sprezzar pria che gl’intenda.
Io spiegherotti, in che maniera il cielo
Con moto eterno ognor si volga, e quali
Sian degli Dei l’essenze, e delle cose
Gli alti principj, e come nasca il Tutto; 65Come poi si nutrisca, e come cresca,
Ed in che finalmente ei si risolva:
E ciò da noi nell’avvenir dirassi
Primi corpi, o materia, o primi semi,
O corpi genitali, essendo quelli,