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250 di Tito Lucrezio Lib. IV.

     1825E degli altri quadrupedi animali
     Stimar si dee, che molto più sien atte
     Le donne a concepir; poichè in tal modo
     Stando i lombi elevati, e ’l petto chino,
     Ponno i debiti vasi il viril seme
     1830Ricever molto meglio, e non ha d’uopo
     Di movimenti effemminati e molli;
     Anzi a se stessa il concepir contrasta
     La donna, allor che del consorte a gara
     Il diletto carnal lieta accompagna
     1835Co ’l moto delle natiche, e bramosa,
     E d’indugio e di requie impaziente
     Con tutto il petto disossato ondeggia:
     Poichè il vomere allor dal cammin dritto
     Del solco genital caccia, e rimove
     1840Da’ luoghi a lui proporzionati il seme;
     E per questa cagion le meretrici
     Costuman d’agitarsi, acciocch’insieme
     Schifin lo spesso ingravidare, e dieno
     Maggior gusto a’ lor drudi; il che non sembra,
     1845Che d’uopo sia per le consorti nostre.
     Nè creder mai, che per divin volere,
     O per le frecce di Cupido amata
     Sia talvolta una femmina deforme;
     Conciossiachè talor la donna stessa
     1850Co’ i costumi piacevoli, e co’ modi
     Avvenenti, e leggiadri, e con lo schietto