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di Tito Lucrezio Lib. IV. 249

     Quello, o perchè lanciandosi non vola
     Tanto lungi, che basti, o perchè i luoghi
     1800Debiti non penètra, o penetrati
     Che gli ha, non così bene in un si mesce
     Co ’l seme femminil: che molto varie
     Son l’armonie di Venere; e da questi,
     Più che da quei, di molte donne il seno
     1805Divien grave, e fecondo; e molte furo
     Sterili innanzi a più mariti, e poscia
     Non per tanto trovar chi di bramato
     Parto arricchille, e di soavi figli.
     E chi pria varie mogli ebbe infeconde,
     1810Spesso un’altra ne prese, onde poteo
     Munir di figli la vecchiezza inferma:
     Tanto, acciocchè si mescia il seme al seme
     Generativamente, e che s’adatti
     Il tenue al crasso, e il crasso al tenue, importa
     1815A qual uom sia la femmina congiunta ·
     Nel diletto venereo; e molto ancora
     Monta, di che bevanda, e di che cibo
     L’un, e l’altro si nutra, e si conservi.
     Poichè per altre cose entro alle membra
     1820Si coagula il seme; ed all’incontro
     Per altre anco s’attenua, e divien marcio.
     E non poco, oltre a ciò, l’arte rileva,
     Onde il blando piacer, che ne dà vita,
     Preso è da noi: che delle fere in guisa,