1285Nè per cosa mirabile s’additi,
Che sì tenui corpuscoli sian atti
A girar sì gran corpo, e mover tutto
Il pondo suo; mentre sì spesso il vento,
Che pure anch’egli è di sottili e rari 1290Atomi intesto, impetuosamente
Move un vasto naviglio, e un sol piloto
È possente a frenarlo, ancorchè voli
Furioso per l’alto a piene vele;
Purchè tosto, ove dee, giri il governo: 1295Ed un solo architetto erger talora
Suol con timpani, e taglie immensi pesi.
Or come il sonno per le membra irrighi
La sicura quiete, e della mente
Scioglia ogni affanno, io con soavi carmi, 1300Più che con molti, di narrarti intendo.
Qual più grato è de’ cigni il canto umile
Del gridar, che le grue fan tra le nubi,
Se i gran campi dell’aria austro conturba;
Tu con acuto orecchio, e con sagace 1305Mente m’ascolta, acciocchè poi non neghi
Tutte quel, ch’io ti dico, e non disprezzi
Con animo ostinato e ripugnante
Le mie vere ragion, pria che l’intenda.
Pria si genera il sonno allor che l’alma 1310Per le membra è distratta, e fuori in parte
Cacciata esala, e in parte anco rispinta