475Impetuosamente, e fiedon gli occhi,
Tutta turbando e confondendo insieme
La lor fabbrica interna. In oltre il lume,
Qualor troppo è gagliardo, abbruciar suole
Spesso i nostri occhi, perchè in se di foco 480Molti semi racchiude atti a produrre,
Mentre passan per lor, noja, e dolore.
Giallo in oltre divien ciò che rimira
L’uom, ch’è da regia infirmitade oppresso;
Perchè di giallo molti semi esalano 485Dall’itteriche membra, i quali incontro
Vanno all’effigie delle cose, e molti
Ne son misti negli occhi, e di pallore
Con lor tetro velen tingono il tutto.
Dalle tenebre poi scorger si ponno 490Tutte le cose a’ rai del lume esposte;
Perchè quando a nostr’occhi arriva il primo
Aer vicin caliginoso e fosco,
Ed aperti gl’ingombra, incontinente
Segue il secondo lucido e sereno, 495Ch’ambi quasi gli purga, e l’ombre scaccia
Di quell’aer primier; perchè di lui
È più tenue, più snello, e più possente:
Onde non così tosto empie di luce
I meati degli occhi, e ciò che tenne 500Chiuso pria l’aer cieco, apre e rischiara,
Che de’ corpi illustrati i simolacri