Dal moto eterno, e come possa il tutto
Di lor crearsi; ed ho mostrato in oltre 45La natura dell’animo, insegnando
Ciò ch’egli siasi, e di quai semi intesto
Viva insieme co ’l corpo, ed in qual modo
Torni distratto ne’ principj primi;
Tempo mi par di ragionarti omai 50Di quel, che molto in queste cose importa;
Cioè che quelle immagini, che dette
Son da noi simolacri, altro non siano,
Che certe sottilissime membrane,
Che ognor staccate dalla buccia esterna 55De’ corpi, or qua, or là volin per l’aura;
E che quelle medesime, che incontro
Ci si fanno vegliando, e di spavento
Empion gli animi nostri, anche dormendo
Ci si paran davanti allor che spesso 60Veggiamo ignudi simolacri, ed ombre
Sì spaventose, e d’ogni luce prive,
Che ne destan dal sonno orribilmente.
Acciocchè forse non si pensi alcuno,
Che del basso Acheronte uscendo l’alme 65Volin tra’ vivi, o che rimanga intatta
Qualche parte di noi dopo la morte,
Quando del corpo, e della mente insieme
Dissipata l’essenza, il tutto omai
Avrà ne’ semi suoi fatto ritorno.