Cosa mai sì diversa, e sè disgiunta,
E fra se discrepante immaginarsi
Potria, quanto l’unirsi all’immortale 1180E perenne il caduco, e fragil corpo,
E soffrir nel concilio aspre tempeste?
In oltre tutto quel, che dura eterno,
Conviene o che respinga ogni percossa
Per esser d’infrangibile sostanza, 1185Nè soffra mai, che lo penètri alcuna
Cosa, che disunir possa l’interne
Sue parti, qual della materia appunto
Gli atomi son, la cui natura innanzi
Già per noi s’è dimostra, o che immortale 1190Viva, perchè dagli urti affatto esente
Sia, come il vuoto, che non tocco dura,
Nè mai soggiace alle percosse un pelo:
O perchè intorno a lui alcuno spazio
Non sia, dove partirsi, e dissiparsi 1195Possa; come la somma delle somme
Fuor di se non ha luogo, ove si fugga,
Nè corpo, che l’intoppi, e con profonda
Piaga l’ancida, e però vive eterna.
Ma nè, come insegnammo, esser contesta 1200L’alma non può d’impenetrabil corpo:
Che misto è sempre infra le cose il vuoto:
Nè però, come il vuoto, intatta vive;
Poichè corpi non mancano, che sorti