D’esser dotato di natura eterna. 935Fama è, che pria nelle battaglie era uso
L’oprar carri falcati, e che da questi
Spesso di mista uccision fumanti
Sì repente solean l’umane membra
Tronche restar, che già cadute in terra 940Tremar parean, benchè divise affatto
Dal restante del corpo, ancorchè l’animo,
E dell’uom l’energia nulla sentisse
Per la prestezza di quel male il duolo,
Sol perchè tutto allor l’animo intento 945Era in un con le membra al fiero Marte,
Alle morti, alle stragi, e di null’altro
Parea, che gli calesse, e non sapea,
Che le ruote, e le falci aspre, e rapaci
Gli avean pe ’l campo strascinata a forza 950Già con lo scudo la sinistra mano:
Ne s’accorge talun, mentre in battaglia
Salta a cavallo, e furioso corre,
D’aver perso la destra. Un altro tenta
D’ergersi, ancorchè d’uno stinco affatto 955Privo, mentre nel suolo il piè morendo
Divincola le dita, e il capo in terra
Tronco dal caldo, e vivo busto al volto
Mostra segni vitali, ed apre gli occhi,
Finchè dell’alma ogni reliquia esali. 960Anzi se mentre il minaccevol serpe