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di Tito Lucrezio Lib. III. 151

     Nulla; poichè mischiate, e per le vene,
     E pe’ nervi, e per le ossa, e per le viscere
     Trovans’in tutto il corpo, e i primi semi
     Non ponno in varie parti a lor talento
     830Lungi saltare: onde ristretti insieme
     Creano i moti sensiferi, che poscia
     Dopo morte a crear non son bastanti,
     Poichè più non gli frena il freno stesso;
     Che corpo insieme, ed animal sarebbe
     835L’aer per certo, se frenar se stessa
     L’anima vi potesse, e far quei moti,
     Che pria nel corpo esercitar solea
     Per opera de’ nervi. Ond’è pur forza,
     Che poichè risoluto ogni coperchio
     840Fia del corpo dell’uomo, e fuor cacciata
     La dolce aura vitale, anco dell’alma,
     E della mente si dissolva il senso;
     Mentre l’istessa causa a due fa guerra.
     Se il corpo in somma tollerar non puote
     845Dell’anima il partir senza che tosto
     S’imputridisca, e d’ogn’intorno spanda
     Alito abominevole ed orrendo,
     Perchè dubbiar, che sin dall’imo fondo
     Sradicata da lui ratta non fugga
     850Sparsa qual fumo l’energia dell’alma?
     Onde per così putrida, e sì grande
     Ruina il corpo variato, e guasto


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