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150 di Tito Lucrezio Lib. III.

     Più, e più d’ogn’intorno, e d’ogn’intorno
     800Meno, e meno di vita omai gli avanza.
     Aggiungi, che dell’uomo una tal parte
     Determinata è l’animo, e in un luogo
     Certo risiede; in quella guisa appunto,
     Che fan gli occhi, e l’orecchie, e gli altri sensi,
     805Che governan le membra: onde siccome
     E le mani, e l’orecchie, e gli occhi, e il naso
     Separati da noi sentir non ponno,
     Nè lungo tempo conservarsi in vita;
     Così non può per se medesma, e priva
     810Del corpo esser la mente, e senza l’uomo
     Che le serve di vaso, e di qualunque
     Altra natura immaginar tu possa
     Più congiunta con lei; perch’ella al corpo
     Con forte laccio è saldamente unita.
     815Finalmente e dell’animo, e del corpo
     Le vivaci energie sane e robuste
     Godon congiunte i dolci rai del Sole;
     Che priva delle membra, e per se sola
     Non può la mente esercitare i moti
     820Vitali; ed all’incontro orbe dell’alma
     Non pon le membra esercitare i sensi.
     Ma qual se tratto dalla testa un occhio
     Lungi ’l getti dal corpo, egli non vede
     Nulla per se, tal separate ancora
     825Dall’uom l’alma, e la mente oprar non ponno