745Viver fra i venti, e le tempeste, e i nembi?
Perchè in oltre sanar con medic’arte
Si può la mente, come il corpo infermo,
E sedarne i tumulti, anco da questo
Apprender puoi, ch’ella è soggetta a morte; 750Poich’è mestier, che aggiunga parti a parti,
E l’ordin cangi, o dell’interna somma
Qualche cosa detragga ognun, che piglia
A variar la mente, o qualunque altra
Corporea essenza trasmutar procura. 755Ma possibil non è, che l’immortale
Cangi sito di parti, o nulla altronde
Riceva, o perda del suo proprio un pelo;
Poichè qualunque corpo il termin passa
Da natura prescritto all’esser suo, 760Questo è sua morte, e non è più qual era.
L’animo adunque, o sia da morbo oppresso,
O da medica man restituito
Nel primiero vigor, chiaro ne mostra,
Com’io già t’insegnai, d’esser mortale; 765Talmente par, ch’alla ragion fallace
S’opponga il vero, e le interchiuda affatto
Di rifugio e di scampo ogni speranza,
E con doppio argomento il falso atterri.
Spesso in somma veggiam, che appoco appoco 770Perisce l’uomo, e perde il vital senso
A membro a membro. Pria l’ugna, e le dita