Bagna d’amare lagrime le gote.
Ond’è pur d’uopo il confessar, che l’alma
Perisce anch’ella; mentre in lei penètra
Il contagio de’ morbi. E il duolo, e ’l morbo 695Ambi del rogo a noi sono architetti;
Come di molti l’esterminio insegna.
In somma per qual causa allor che l’acre
Violenza del vino ha penetrato
Dell’uomo il corpo, e per le vene interne 700E’ diffuso l’ardor, tosto ne segue
Gravezza nelle membra? Il piè traballa,
Balbutisce la lingua, ebra vaneggia
La mente, nuotan gli occhi, e crescon tosto
E le grida, e i singhiozzi, e le contese 705E tutto ciò che s’appartiene a questo.
O perchè ciò se non perchè la forza
Violenta del vino entro lo stesso
Corpo anco l’alma ha di turbar costume?
Ma tutto quel, che da cagione esterna 710Turbar si puote, ed impedir, ne mostra,
Che s’egli fia da più molesto incontro
Urtato, perirà restando affatto
Della futura età priva in eterno.
Anzi sovente innanzi a gli occhi nostri 715Veggiamo alcun da repentino morbo
Cader, quasi da fulmine percosso:
Lordo ha il volto di bava; e geme, e trema,