Pagina:Lucrezio e Fedro I.djvu/163


di Tito Lucrezio Lib. III. 135

     Che di queste tre cose una sol cosa
     395Non per tanto si crea; tale il calore,
     E l’aere, e la virtù cieca del vento
     Fan tra lor misti una natura sola
     Con quella per se mobile energia,
     Che lor comparte i movimenti, ed onde
     400Fin per entro alle viscere si crea,
     Prima che altrove, il sensitivo moto.
     Posciachè tal natura affatto occulta
     È senza dubbio alcuno, e più riposta
     Cosa di questa immaginar non puossi
     405Da noi; perch’ella stessa alma è dell’alma:
     E qual dentro alle membra, e in tutto il corpo
     Stassi misto ed occulto, e della mente,
     E dell’alma il vigor, perchè di semi
     Tenui, e piccioli è fatto; in simil guisa
     410Questa tale energia priva di nome
     È di corpi assai piccioli, e sottili
     Creata anch’ella, e sta nel corpo ascosa
     Alma di tutta l’alma, e signoreggia
     In tutto il corpo. Or in tal modo è d’uopo,
     415Che l’aura, e l’aere, e’l vapor caldo insieme
     Misti sian per le membra, e ch’altri ad altri
     Stian più sopra, o più sotto; acciochè possa
     Farsi di tutti un sol composto, e ’l foco
     Distintamente, e l’aura, e l’energia
     420Dell’aere non ancida, e sciolga il senso.


                                   I   4