1500Il luogo apparecchiato, e nulla manca,
Debbon le cose generarsi al certo.
Or se dunque de’ semi è tanto grande
La copia, quanto a numerar bastevole
Non è degli animai l’etade intera, 1505E la forza medesma, e la natura
Ritengono i principj atta a lanciarli
In tutti i luoghi nell’istessa guisa
Che fur lanciati; in questo egli è pur d’uopo
Confessar, ch’altre terre in altre parti 1510Trovinsi, ch’altre genti, ed altra specie
D’uomini, e d’animai vivano in esse.
S’arroge a ciò, che non è cosa al Mondo,
Che si generi sola, e sola cresca;
Il che principalmente in ogni specie 1515D’animai può veder chiunque volge
La mente a contemplarle ad una ad una.
Posciachè sempre troverà, che molti
Son simili tra loro, e d’una razza.
Così veder potrai, che son le fere 1520Che van pe’ i monti, e per le selve errando:
Così l’umana, prole; e finalmente
Così de’ pesci gli squamosi greggi,
E tutt’i corpi de’ rostrati augelli.
Ond’è pur forza confessar, che il Cielo, 1525Per la stessa ragion, la terra, il Sole,
La Luna, il mare, e tutte l’altre cose