Come sian misti i primi semi, e posti, 1420E quai moti fra lor diano, e ricevano;
Poichè forman gl’istessi il Cielo, il Sole;
Gl’istessi ancor la terra, i fiumi, il mare,
Gli uomini, gli animai; l’erbe, e le piante;
E se non tutti, una gran parte almeno 1425Son tai corpi tra lor molto simili,
E solo han vario, e differente il sito:
Tal se dentro alle cose in varie guise
Cangiansi de’ principj i colpi, i pesi,
I concorsi, le vie, gli spazj, i gruppi, 1430Gli ordini, i moti, e le figure, i siti,
Debbon le cose variarsi anch’elle,
Or mentre il vero io ti ragiono, o Memmio,
Sta con l’animo attento a’ detti nostri;
Perchè novi concetti entro all’orecchie 1435Tentan di penetrarti, e nuove forme
Di cose a gli occhi tuoi se stesse svelano,
Ma nulla è di sì facile credenza,
Che di molto difficile non paja
Al primo tratto; e similmente nulla 1440Per sì grande e mirabile s’addita
Mai da principio, che volgare e vile
Appoco appoco non diventi anch’egli:
Come il chiaro, e purissimo colore
Del Cielo, e quel, che le vaganti e fisse 1445Stelle in se stesse d’ogn’intorno accolgono,