D’ogni proprio ricetto al fin la scaccia.
Poichè qual altra cosa oprar può mai 1340Negli animali un violento colpo,
Se non crollargli, e dissipargli in tutto?
Succede ancor, che per minor percossa
Pon del moto vital gli ultimi avanzi
Vincer sovente; vincere, e del colpo 1345Acquietare i grandissimi tumulti,
E di novo chiamar ne’ proprj alberghi
Ciò che partissi, e nell’afflitto corpo
Moti produr signoreggianti omai
Di morte, e dentro rivocarvi i sensi 1350Quasi smarriti: che per qual cagione
Posson più tosto ripigliar vigore,
E dallo stesso limitar di morte
Tornare in vita, che partirsi, ed ire
Là dove già quasi è finito il corso? 1355Perchè il duolo, oltre a questo, allor si genera,
Che per le membra, e per le vive viscere
Da qualche violenza i primi corpi
Vengono stimolati, e nelle proprie
Lor sedi interamente si conturbano; 1360Ma quando poscia alla lor propria stanza
Tornano, il lusinghevole piacere
Tosto si crea, quindi saper ne lice,
Che mai non posson da dolore alcuno
Essere afflitti i genitali corpi,