Non che sentir; nè può la mano, od altra 1285Parte del corpo esser da lui divisa,
E per se stessa conservare il senso;
Poichè tosto ogni senso ella rifiuta
Dell’altre membra: onde riman, che solo
A gl’interi animali abbian simile 1290L’essenza, acciò che d’ogn’intorno possano
Sentir con vital senso. Or come adunque
Potran chiamarsi genitali corpi,
E la morte fuggir, mentre pur sono
Animali ancor essi, e co’ mortali 1295Viventi una sol cosa: il che se pure
Esser potesse, non farian giammai
Dall’union divisi altro che un volgo,
Ed una turba d’animai nel mondo;
Come certo non ponno alcuna cosa 1300Gli uomini generar, le fiere, i greggi,
Quando uniti fra lor piglian sollazzo
Venereo, altro che fiere, uomini, e greggi.
Che se forse del corpo il proprio senso
Perdendo, altro ne acquistano, a che fine 1305Dessi loro assegnar ciò ch’è lor tolto?
In oltre ancora, il che scansammo avanti,
Perchè veggiam, che de’ crestati augelli
Si cangian l’ova in animati polli,
E di piccioli vermi il suol ribolle, 1310Allorchè per tempeste intempestive