1230Allorchè per tempeste intempestive
Umido il suolo imputridisce; ed anco
Tutte le cose trasmutar se stesse:
Si trasmutan le frondi, i paschi, i fiumi
In gregge, il gregge si trasmuta anch’egli 1235In uomini, e degli uomini sovente,
Dell’indomite fiere, e de’ pennuti
Cresce il corpo, e la forza: adunque i cibi
Tutti per lor natura in vivi corpi
Si cangiano, e di qui nasce ogni senso 1240Degli animai, quasi nel modo stesso,
Che spiega il foco un secco legno in fiamma,
E ciò che tocca in cenere rivolta.
Vedi tu dunque omai, di qual momento
Sia l’ordine de’ semi, e la mistura, 1245E i moti, che fra lor danno, e ricevono
In oltre ancor, che cosa esser può quella,
Che percote dell’Uom l’animo, e il move,
E lo sforza a produr sensi diversi;
Se pur non credi i sensitivi corpi 1250Di materia insensibile formarsi?
Certamente la terra, i legni, i sassi,
Ancorchè sian in un confusi, e misti,
Non producon però senso vitale.
Fia dicevole dunque il rammentarsi 1255Di questa lega de’ principj primi;
Cioè che non di tutti in tutto a un tratto