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di Tito Lucrezio Lib. II. 93

     Di Bacco il nome, che la propria voce
     Pronunziar del più salubre umore,
     935Concediamogli pur, ch’egli a sua voglia
     Dica gran madre degli Dei la Terra;
     Purchè ciò sia veracemente falso.
Sovente adunque ancor che pascan l’erba
     D’un prato stesso sotto un cielo stesso
     94OE pecore lanose, e di cavalli
     Prole guerriera, ed aratori armenti,
     E bevan l’acqua d’un medesmo fiume.
     Vivon però sotto diversa specie,
     E de’ lor genitori in se ritengono
     945Generalmente la natura, e sanno
     Imitarne i costumi. Or tanto varj
     I corpi son della materia prima
     In ogni specie d’erba, in ogni fiume;
     Anzi oltre a questo ogni animal si forma
     95ODi tutte queste cose umido sangue,
     Ossa, vene, calor, viscere, e nervi,
     Le quai son pur fra lor diverse, e nate
     Da principj difformi: e similmente
     Ciò ch’arde il foco, se null’altro, almeno
     955Sol di se stesso somministra i corpi,
     Che vibrar il calor, sparger la luce,
     Agitar le scintille, e largarnente
     Possono intorno seminar le ceneri.
     E se tu con la mente in simil guisa