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di Tito Lucrezio Lib. II. 91

     Delle viscere lor prole vivente:
     880Dalle palme percossi in suon terribile
     Tuonan timpani tesi, e cavi cembali,
     E con rauco cantar corni minacciano,
     E la concava tibia in frigio numero
     Tuona, e le menti altrui risveglia, e stimola;
     885E le portano innanzi orrendi fulmini
     In segno di furore, acciò bastevoli
     Siano a frenar con la paura gli animi
     Ingrati della plebe, e i petti perfidi,
     Di cotal Dea la maestà mostrando,
     890Or tosto ch’ella entro le gran Cittadi
     Vien portata, di tacita salute
     Muta arricchisce gli uomini mortali:
     Lastricando il sentier d’argento, e rame,
     Dan larghe offerte, e navigando un nembo
     895Di rose, fanno alla gran Madre, ed anco
     De’ seguaci alle Turbe ombra cortese.
     Qui di Frigj Coreti armata squadra
     (Sì li chiamano i Greci) insieme a sorte
     Suonan catene, ed a tal suon concordi
     900Movon saltando i passi ebri di sangue;
     E percotendo, con divina forza
     De’ lor elmi i terribili cimieri.
     Rappresentan di Creta i Coribanti,
     Che sincome la fama al Mondo suona,
     905Già di Giove il vagito ivi celaro,