Sia ciò, ch’è molle, di rotondi, e lisci 665Semi composto, nondimen fra loro
Doloriferi corpi anco son misti,
Nè per ciò fa mestier, che siano adunchi,
E l’un l’altro intrigati, ma piuttosto
Debbon, benchè scabrosi, esser rotondi; 670Acciò che insieme agevolmente scorrere
Possano al basso, e lacerarne i sensi.
Ma perchè tu più chiaramente intenda
Esser misti co’ lisci i rozzi, e gli aspri
Principj, ond’ha Nettuno amato il corpo; 675Sappi, che dolce aver da noi si puote
L’acqua del mar, purchè per lungo tratto
Di terra sia colata, e caggia a stille
In qualche pozza, e placida diventi;
Posciacchè a poco a poco ella depone 680Del suo tetto veleno i semi acerbi;
Come quelli, che ponno agevolmente,
Stante l’asprezza lor, fermarsi in terra.
Or ciò mostrato avendo, io vo’ seguire
A congiunger con questo un’altra cosa, 685Che quindi acquista fede; ed è, che i corpi:
Di lor materia variar non ponno
Mai le figure in infinite guise:
Che se questo non fosse, alcuni semi
Già dovrebbon di novo a’ corpi misti 690Apportar infinito accrescimento.