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74 di Tito Lucrezio Lib. II.

     Che fin qui s’è prodotto, è da prodursi
     Anche per l’avvenire, e con l’istesse
     Condizioni, e nell’istessa guisa
     Esser, e crescer debbe, e tanta possa
     425Avere in se medesmo appunto, quanta
     Per naturale invariabil legge
     Gli fu sempre concessa; nè la somma
     Variar delle cose alcuna forza
     Non può giammai; perchè nè dove alcuna
     430Spezie di semi a ricovrar sen vada
     Lungi dal tutto non si trova al mondo;
     Nè meno ond’altra violenza esterna
     Crear si possa; e penetrar nel tutto
     Impetuosamente, e la Natura
     435Mutarne, e volger sottosopra i moti.
Nè creder poi, che meraviglia apporti,
     Ch’essendo tutti i primi semi in moto,
     La somma non pertanto in somma quiete
     Paja di star, se non se forse alcuno
     440Mostra del proprio corpo i movimenti;
     Posciachè de principj ogni natura
     Lungi da’ nostri sensi occulta giace:
     Onde se quelli mai veder non puoi,
     Ti fien anco nascosti i moti loro;
     445Massime perchè spesso accader suole,
     Che quelle cose, che veder si ponno,
     Celan mirate da lontana parte