Pria si gustar) principalmente al senso
Piacciono, e s’han dall’uomo in sommo pregio.
Ma la nova, e miglior quasi corrompe
L’antiche invenzioni, e muta i sensi 2100A ciò, che pria ne fu soave. In questa
Guisa l’acqua, e le ghiande incominciaro
Da gli uomini a schifarsi; e posti ’n uso
Fur da tutti in lor vece il grano, e l’uva.
In questa guisa a poco a poco i letti 2105Stesi d’erbe, e di frondi, abbandonati
Furo, e il suo primo onor perse la pelle,
E la veste ferina; ancorchè fosse
Trovata allor con sì maligna invidia:
Che ben creder si dee, che a tradimento 2110Fosse ucciso colui, che pria portolla;
E che al fin tra le spade insidiose
Tutta del proprio sangue intrisa e lorda
Fosse astretto a lasciarla, e non potesse
Trarne a pro di se stesso utile alcuno. 2115Allor dunque le pelli, or l’oro, e l’ostro
Ne travaglian la vita, e d’odiose
Cure n’empiono il petto, e ne fan guerra;
Onde a quel, che stim’io, viepiù la colpa
Risiede in noi, che della terra i nudi 2120Figli del duro ghiaccio aspro tormento
Senza pelle soffrian. Ma nulla offende
Noi l’esser privi di purpureo manto,