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72 Di Tito Lucrezio Lib. V.

     N’era, e viepiù trattabile natura
     Avea del ferro. Essi la terra adunque
     Coltivavan co ’l rame; in guerra armati
     1910Di rame usciano, e tempestosi flutti
     Mescean fra lor d’avverse schiere, e vaste
     Piaghe fean tra nemici, e i greggi, e i campi
     Rapian: che armati essendo, agevolmente
     Tosto ognun lor cedea nudo, ed inerme.
1915Quindi di passo in passo i ferrei brandi
     Dagli uomini inventati, e quindi volte
     Furo in obbrobrj e in disonor le falci
     Di rame; e cominciar gli agricoltori
     A fender della terra il duro seno
     1920Solamente co ’l ferro; ed adeguati
     Fur della guerra i perigliosi incontri.
E pria fu da’ mortali in uso posto
     Il salir su i cavalli, e moderarli
     Co ’l freno; e dalla spada armar la mano,
     1925Che il tentar sovra i carri a due corsieri
     Della guerra i perigli. E i carri a due
     S’inventar, pria ch’a quattro, e che di falci
     Crudeli armati. Indi a’ lucani buoi
     Gravar di torri il vasto orribil dorso
     1930I peni, ed insegnar delle battaglie
     A soffrir le ferite, e in strane guise
     Di Marte a scompigliar l’ampie caterve:
     Tal d’altro altro poteo l’empia e crudele