N’era, e viepiù trattabile natura
Avea del ferro. Essi la terra adunque
Coltivavan co ’l rame; in guerra armati 1910Di rame usciano, e tempestosi flutti
Mescean fra lor d’avverse schiere, e vaste
Piaghe fean tra nemici, e i greggi, e i campi
Rapian: che armati essendo, agevolmente
Tosto ognun lor cedea nudo, ed inerme. 1915Quindi di passo in passo i ferrei brandi
Dagli uomini inventati, e quindi volte
Furo in obbrobrj e in disonor le falci
Di rame; e cominciar gli agricoltori
A fender della terra il duro seno 1920Solamente co ’l ferro; ed adeguati
Fur della guerra i perigliosi incontri.
E pria fu da’ mortali in uso posto
Il salir su i cavalli, e moderarli
Co ’l freno; e dalla spada armar la mano, 1925Che il tentar sovra i carri a due corsieri
Della guerra i perigli. E i carri a due
S’inventar, pria ch’a quattro, e che di falci
Crudeli armati. Indi a’ lucani buoi
Gravar di torri il vasto orribil dorso 1930I peni, ed insegnar delle battaglie
A soffrir le ferite, e in strane guise
Di Marte a scompigliar l’ampie caterve:
Tal d’altro altro poteo l’empia e crudele