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68 Di Tito Lucrezio Lib. V.

     Tentato cerca, e se principio avesse
     1800Il mondo, e se ugualmente aver de’ fine;
     E fino a quando le sue mura, e tanti
     Moti, e sì varj a tollerar sien atti
     Così grave fatica; o pur se il tutto
     Per opra degli Dei vita immortale
     1805Goda, e scorrendo con perpetuo tratto
     Di tempo, disprezzar possa in eterno
     D’immensa età le smisurate forze.
In oltre a chi non s’avvilisce il petto
     Per timor degli Dei? Cui non vien manco
     1810L’anima? Cui d’alto spavento oppresse
     Non s’agghiaccian le membra, allor che d’ampia
     Torrida nube il folgor piomba, e rapidi
     Scorron per l’alto ciel murmuri orrendi?
     Or non treman le genti, e il popol tutto?
     1815Non quasi un mortal gelo i re superbi
     Sentonsi al cor, mentre de’ Numi eterni
     Temon l’ire nemiche, allor che giunto
     Credon quel tempo in cui de’ lor misfatti
     Pagar debbono il fio? Che se l’immensa
     1820Forza d’euro, e di noto in mar sonante
     Squassa, e ruota su l’onde un sommo duce
     In armata navale; ed allor quando
     S’urtan le schiere avverse, e gli elefanti,
     Non chied’egli con voti a’ sommi Dei
     1825Pace? Non fa preghiere a i venti irati