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di Tito Lucrezio Lib. V. 57

     Membra vestir d’irsute pelli; e il foco
     Messero in uso; e che un sol tetto accolse
     Con la moglie il marito; e note al mondo
     1505Fur del privato amor le caste nozze,
     E che nascer di se non dubbia prole
     Vedea ciascuno, allor primieramente
     Cominciò l’uman germe ad ammollirsi.
     Poichè il foco operò, che i corpi algenti
     1510Non potessero mai nell’aria aperta
     Soffrir più tanto freddo. Agevolmente
     Venere altrui scemò le forze, e il fiero
     Spirto de’ genitor fransero i figli
     Con lusinghe, e con vezzi. Allora in prima
     1515Cominciar l’amicizie: i confinanti
     Non s’offendean: raccomandar l’un l’altro
     I figli pargoletti, e il fragil sesso
     Con le voci, e co’ cenni, altrui mostrando
     In lor balba favella, opra esser giusta
     1520Il dar soccorso a’ deboli, e mal fermi.
     Nè però generarsi una totale
     Pace fra lor potea; ma la migliore
     Parte osservò religiosa i patti.
     Poichè il genere uman spento e distrutto
     1525Già fora, e lor semenza indarno omai
     Tentato avrian di propagar le genti.
Ma l’umana natura i varj accenti
     Pria formò della lingua, e l’util poscia