Fra gli ardenti suoi raggi, e gli occhi nostri
L’orbe suo cieco? e nel medesmo tempo
Far non può questo istesso un altro corpo, 1125Che scorra il ciel, sempre di lume ignudo?
E chi toglie anco al sol, che in certo tempo
Non lasci i fochi suoi languidi, ed anco
Restauri ’l lume, allor che i luoghi infesti
Alle fiamme ha trascorsi atti ad estinguerle 1130Tra via per l’aure, e dissiparle affatto?
E perchè può la terra anche a vicenda
Spogliar la luna di splendore, e il sole
Sovra oppresso tener, mentre in un mese
Scorre della piramide terrestre 1135L’ombre rigide, e dense; e nello stesso
Tempo opporsi non può qualch’altro corpo
Al suo lucido globo, o sotto l’orbe
Scorrer del sole, e il lume suo profuso
Esser atto a celarne, e i vivi raggi? 1140O pur se la medesima rifulge
Del suo proprio splendor, perchè non puote
Languir del mondo in qualche certa parte,
L’aure passando al lume suo nemiche?
Nel resto, conciossiach’io t’ho risolto, 1145Come nel vasto mondo, e per l’immenso
Spazio si possa generare il tutto;
E come i varj moti, e i vari cerchj
Della luna, e del sol da noi sapersi