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di Tito Lucrezio Lib. V. 41

     E puote anco il suo globo intorno a’ poli
     Proprj aggirarsi; in quella guisa appunto,
     1070Che potria per metà tinta una palla
     Di lucente candor volta in se stessa
     Varie forme mostrarne a vario lume,
     Infin ch’ella ver noi tutta volgesse
     La parte luminosa, e l’apparente
     1075Suo sguardo; e quindi a poco a poco indietro
     Rivolgesse il suo globo, e n’occultasse
     La sua lucida faccia in quella stessa
     Guisa, che i Babilonici dottori,
     I Caldei confutando, incontro all’arte
     1080Degli astrologi lor tentan provare:
     Come verificarsi ambi i paesi
     Non possano, o vi sian ferme ragioni,
     Onde quel, più che questi altri difenda.
Al fin perchè non può con ordin certo
     1085Di figure, e di forme esser prodotta
     Sempre una nova luna, ed ogni giorno
     Scemar da quella parte, ond’essa in prima
     Creata fu, mentre dall’altra opposta
     Va crescendo altrettanto, e si ristaura?
     1090Certo che il dimostrar con evidente
     Ragion, che ciò sia falso, e con parole
     Convincerlo a bastanza, è dura, ed aspra
     Impresa, quando ognun vede mill’altre
     Cose con ordin certo esser prodotte.