L’alta insegna del dì cinta di raggi;
O forse ancor, perchè dell’anno in varie
Stagioni alternamente han per costume
D’unirsi alcune fiamme, e dissiparsi 1045Or più presto, or più tardi, e far, che il sole
Cada e risorga in varj luoghi e certi.
Splender poi può la luna, o perchè i raggi
La percotan di febo, ond’ella volga
Ver noi di giorno in giorno in apparenza 1050Lume tanto maggior, quanto dall’orbe
Suo s’allontana, infin ch’opposta, e piena
Tutta d’argentea luce ella rifulse,
E l’esequie del sol vide nascendo;
E quindi ancor per lo contrario al lume 1055Tanto quasi nasconda a poco a poco
Quando più presso a lui gira il suo cerchio
Dall’altra parte del zodiaco appunto:
Come sembra a color, che ad una palla
Fingon, ch’ella sia simile, e che volga 1060Sotto l’orbe del sole il proprio corso,
Onde avvien ch’affermar pajano il vero.
Forse anco può di propria luce ornata
Volgersi, e di splendor forme diverse
Agli occhi appresentar: che forse un altro 1065Corpo con lui s’aggira, e in varie guise
L’incontra, e l’impedisce, e non si vede,
Perchè privo di luce il ciel trascorre.