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38 di Tito Lucrezio Lib. V.

     O perchè molte fiamme, e molti semi
     D’ardore in stagion certa han per costume
     D’unirsi, e fan che sempre un lume nuovo
     990Si crei di sol: come da’ monti Idei
     Fama è, che mentre in oriente appare
     L’aureo lume del dì, miransi intorno
     Varie fiamme disperse; indi in un solo
     Quasi globo adunarsi, e formar l’orbe.
995Nè dee con tuttociò gran meraviglia
     Parerti, o Memmio, che in stagion si certa
     Questi semi di fuoco atti ad unirsi
     Sieno, e del sol rinovellare il lume,
     Poichè molte da noi cose mirarsi
     1000Posson, che in ogni specie in tempo certo
     Fannosi. In certo tempo il bosco, e ’l prato
     Si veste, in certo tempo anco si spoglia
     Di fiori, e frondi; e nulla meno in certo
     Tempo i denti a cader sforza l’etade,
     1005E di molle lanugine a velarsi
     Il giovinetto corpo: e le polite
     Guance di molle barba; e finalmente
     Le nebbie, i venti, le tempeste e i fulmini,
     Le nevi, il ghiaccio in non gran fatto in certi
     1010Tempi si crean: poichè non prima i primi
     Principj delle cose in questa, o in quella
     Guisa s’unir, che qual prodotte al mondo
     Fur dal caso le cose in fin dal primo