960E con pari ragion la luna, e l’altre
Stelle, che ne’ grand’orbi i lor grand’anni
Volgon, creder si dee, ch’ire, e tornare
Possan per l’aere alterno, atto a cacciarle.
Forse non vedi ancor da varj venti 965Spinte correr le nubi in varie parti,
E più ratte dell’altre ir le più basse?
Dunque chi può negar, che pe’ gran cerchj
Dell’Etra l’aer basti in così varie
Guise a portar sì varie stelle in volta? 970Ma con vasta caligine sorgendo
La notte ingombra il terren globo, o quando
Già scaccia il sol dopo il suo lungo corso
Del ciel l’estime parti, e spira intorno
Languidi i raggi omai debili e stanchi 975Per lo troppo viaggio, e dal soverchio
Aer interposto conquassati e laceri;
O perchè la medesima energia,
Che pe ’l ciel sopra noi l’orbe sospinse,
Sforzalo anche a voltar sotterra il corso. 980Ma del vecchio Titon la bianca amica
Con la fronte di rose, e co ’l crin d’oro
Mena in certa stagion l’alba vezzosa
Per l’eteree campagne, e n’apre il lume;
O perchè di sotterra a noi tornando 985Quel medesimo sol co’ rai precorre
Se stesso, e del lor foco il cielo accende;