Pagina:Lucrezio e Fedro.djvu/50

36 di Tito Lucrezio Lib. V.

     Sian dal turbo del ciel portati in volta;
     Conciossiachè languisca, e per di sotto
     935La violenta sua rapida forza
     Più, e più si dilegui; e quindi avvenga,
     Che il sol con l’altre stelle inferiori
     Rimanga indietro a poco a poco a’ fervidi
     Segni, che son da noi molto più lungi.
940Ma del sol più vicina anco alla terra
     Certo è la luna; e quanto più dimesso
     Giace l’orbita suo lungi dal cielo
     Ed a noi s’avvicina, il proprio corso
     Tanto degli altri segni anco ha più tardo:
     945E quanto al fin con turbine men rapido
     Al sole inferior gira per l’Etere,
     Tanto più l’altre stelle aggiunger ponno
     Il suo lucido globo, e trapassarlo.
     E quindi avvien, che di tornar più ratta
     950A’ segni appar; poichè all’incontro i segni
     Tornan più ratti a lei. Forse anco puote
     Esser, che da traverso un’aria scorra
     Dall’alterne del mondo obblique parti
     In un tempo prefisso, e sia bastante
     955A spinger, e scacciar da’ segni estivi
     Il sole al brumal punto, ed al rigore
     Aspro del verno; e che un altr’aer tosto
     Fin dall’ombre gelate al calorifero
     Flesso in dietro il rispinga, e a’ segni fervidi: