Le scema in parte, e le disperge in aura. 610E pria tutte le cose arder confida,
Che possa unqua l’umor giungere al fine
Bramato dell’impresa: in così fatta
Guisa fan tuttavia con posse eguali
Tra lor cruda battaglia, e di gran cose 615Muovon gran lite; e per finirla, a gara
Opran ogni lor forza, avendo il foco
Vinto una volta, e dominato il mondo,
Come fama ragiona, e ’l liquor molle
Regnato un’altra pe ’l contrario, e tutto 620Sommerso il grembo dell’antica madre:
Che vinse il foco, e molte cose allora
Ardendo incenerì; ch’Eto e Piroo,
Di strada usciti il temerario Auriga
Mal frenati da lui per ogni clima 625Della terra, e del ciel trassero a forza;
Ma quel, che tutto può, padre e signore
D’ira infiammato allor, con violento
E repentino fulmine gettollo
Dal cocchio in terra, e il sol fattos’incontro 630Al cadente garzon tosto riprese
La gran lampa del mondo, e ricongiunse
I dispersi cavalli, e per l’usato
Calle gli spinse ancor lassi e tremanti.
Quindi reggendo in suo viaggio il tutto 635Porse alle cose il debito ristoro;